Angelino Alfano (NCD) insiste su ‘vu’ cumprà’ e articolo 18

Pubblicato il 14 Agosto 2014 alle 18:56 Autore: Emanuele Vena
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“Non c’è nessun connotato razzista: è stata una grande tempesta in un bicchiere di ipocrisia”. A parlare è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenuto a Lampedusa per salutare e ringraziare le forze dello Stato impegnate sul fronte immigrazione. Il leader del Nuovo Centrodestra ha sfruttato l’occasione per tornare sulle sue dichiarazioni che avevano fatto tanto discutere nei giorni scorsi.

IPOCRISIA – Angelino Alfano è duro: “ho sentito editoriali col sapore nauseante dell’ipocrisia. Noi difendiamo il brand Italia, il made in Italy dalla contraffazione, altrimenti avremo punito gli imprenditori italiani che pagano le tasse”. Alfano ha colto l’occasione anche per rivendicare i successi del governo sul fronte clandestini: “Abbiamo arrestato 539 scafisti, di nazionalità per lo più tunisina ed egiziana e di età media 25 anni”.

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ARTICOLO 18 – Angelino Alfano è tornato anche su un altro argomento in auge in questi giorni, ovvero la sua proposta di eliminare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Il ministro insiste, accogliendo le aperture del premier nei confronti alla riscrittura delle regole del lavoro: “Il premier Matteo Renzi ha detto che occorre riscrivere l’intero Statuto dei lavoratori, non solo l’art. 18 ed è il primo leader della sinistra ad affermare questo, quindi siamo sulla strada giusta”. E poi aggiunge: “il 2 settembre la commissione Lavoro, presieduta dal nostro Maurizio Sacconi, si riunirà per discutere della riscrittura dello Statuto dei lavoratori e quindi si va avanti”.

DIREZIONE NAZIONALE – Le modifiche allo Statuto dei Lavoratori e, più in generale, le proposte economiche da presentare al governo, saranno all’ordine del giorno della direzione nazionale del Nuovo Centrodestra, in programma per il 28 agosto. Sull’articolo 18 è l’ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a rincarare la dose: “le chiacchiere ormai stanno a zero. O si fa o non si fa”. Lanciando un serio avvertimento all’esecutivo: “Se poi non se ne fa nulla, il Governo non cade ma perde credibilità e pone le premesse per il suo esaurimento”. In attesa di ulteriori repliche della sinistra dem, che ha già espresso il proprio netto dissenso sul tema.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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