Nel MoVimento troppa libertà, intervengano Beppe e Gianroberto!

Pubblicato il 21 Settembre 2012 alle 16:40 Autore: Giuseppe Colasanto

“Caro Beppe, caro Gianroberto, intervenite prima che sia troppo tardi, la libertà sta diventando anarchia”. Altro che Casaleggio, altro che mancanza di democrazia interna. In Sardegna, di libertà ce n’è fin troppa e c’è chi se ne approfitta per mettere “i piedi nel piatto in modo da avere una bella rendita di posizione qualora ci fosse da decidere le candidature alle prossime elezioni regionali”. Questo, almeno, l’opinione di Amsicora, pseudonimo di un “grillino” sardo, intervenuto sul blog ufficiale del MoVimento per portare all’attenzione del grande capo e degli altri fan dell’ex-comico genovese la situazione dei  5 Stelle in Sardegna.

 

Una situazione, quella descritta da Amsicora, che sembra un mix tra anarchia e “partitocrazia”: da una parte, infatti, il gruppo cagliaritano, uscito sconfitto – “senza cioè avere eletti in consiglio comunale (unico esempio in tutta Italia!) – alle elezioni, che si permette di creare e registrare un’Associazione 5 Stelle Cagliari, dotata di autonomia eppure aderente al MoVimento, associazione che, non contenta, registra a proprio nome un sito internet, non ancora attivo, denominato “Sardegna5stelle”, e tutto questo mentre continua a gestire il sito internet del MoVimento cagliaritano senza produrre alcun documento politico sulla città (“forse non vogliono irritare il sindaco Zedda di SEL?”, si chiede ancora Amsicora).

grillo il portavoce del movimento

Dall’altra parte, invece a regnare è come detto la “partitocrazia”. Cos’altro sarebbe, altrimenti la decisione delle tre liste civiche di Alghero, Sennori e Quartucciu di organizzare la prima Assemblea Regionale del movimento, “con tanto di Regolamento di partecipazione molto dettagliato e selettivo e svolgimento dei lavori rigorosamente a porte chiuse”, allo scopo di istituire – tra le altre cose – un gruppo regionale, strumenti di controllo degli attivisti, un comitato esecutivo, paragonati rispettivamente a una Direzione politica, la Gestapo  ed il Politburo.

Ce n’è abbastanza, insomma, per il militante sardo di chiedere l’intervento di Beppe (Grillo) e Gianroberto (Casaleggio), per evitare che “piccoli Favia (e Tavolazzi) crescano”.

grillo e casaleggio del movimento 5 stelle

Le reazioni sono ovviamente le più diverse: i più criticano l’autore del post proprio per aver invocato l’intervento dei due leader del movimento (“ma dove siamo nel M5S o nel PNF?”, chiede un commentatore), ma c’è molto dissenso sulle azioni commesse dai quattro gruppi citati, ed il desiderio che questi chiariscano la propria posizione. Il tema però è sentito, e soprattutto porta a dichiarazioni di altri ex militanti di “svuotare il sacco” su come sono gestiti i gruppi locali ed i MeetUp.

Naturalmente c’è anche chi – notando l’interesse dei mezzi d’informazione – avverte tutti del pericolo che il M5S corre per post come questi. Ed è qui il punto: dopo il caso Favia, come reagirà Grillo ad una vicenda di tenore opposto?  Perché il comico genovese si sente accerchiato (tutti contro il M5S, stando al “comunicato politico numero 50”), e di sicuro pubblicità come questa, a suo modo negativa, avrebbe preferito non averla. Lo chiamerà infiltrato?

L'autore: Giuseppe Colasanto