M5S Crimi: “Non esiste nessuna intesa col PD”

Pubblicato il 8 Novembre 2014 alle 14:51 Autore: Riccardo Bravin
crimi m5s

Non potrebbe essere più chiara e netta la presa di posizione del movimento 5 stelle rispetto alla ventilata ipotesi di un qualche accordo o intesa politica con il PD, dopo che l’alleanza tra grillini e democratici era riuscita finalmente a sbloccare lo stallo in parlamento per i membri della Consulta e del CSM. Vito Crimi, sul blog di Beppe Grillo, si fa portavoce del pensiero del movimento e si rivolge a tutti quelli che chiama “giornalai” definendo “farneticazioni” e “balle” ogni possibile “asse” o “intesa” M5S–PD.

Il M5S Crimi sostiene che la scelta di allearsi con il PD per la votazione alla Consulta sia stata dettata dal fatto che il movimento di Grillo sia da sempre favorevole a votare le proposte di “buon senso”, a prescindere dalla provenienza politica delle stesse e senza in cambio chiedere alcun favore; rivendicando in questo una coerenza da parte del M5S.

M5S Crimi all’attacco del PD

Quindi l’ex capogruppo M5S al Senato, proprio per sottolineare la distanza che a suo avviso separa i partiti di Grillo e Renzi, si lancia in un ferocissimo attacco al PD: “Il Partito Democratico rimane per noi il partito delle lobby e degli affari. Il partito che vota in massa 35 fiducie ad altrettanti provvedimenti in poco più di un anno, annientando il dibattito democratico in aula e isolando i dissidenti al suo interno. Il partito che non ha battuto ciglio nel vedere il proprio premier defenestrato e sostituito con un piazzista prezzolato senza passare dal voto, anzi avallando la scelta nell’assemblea del partito. Il partito che a braccetto con Berlusconi ha fatto scempio dell’assetto istituzionale del Paese in pieno agosto, con i cittadini in vacanza. Il partito che con una mano da dei mafiosi agli altri e con l’altra vota per abbassare le pene delvoto di scambio politico-mafioso.”

m5s crimi

Crimi chiude l’affondo prendendosela con il decreto “Sblocca Italia” chiamato con un gioco di parole “Sfascia Italia” e sostenendo ancora una volta l’omogeneità dei due principali partiti avversari definendo quello che Grillo usava chiamare “PdmenoL” come: “Il partito dei berlusconiani travestiti da renziani.”

Crimi conclude sostenendo che gli atteggiamenti del Movimento 5 Stelle appaiono rivoluzionari, pur essendo normali e dettati dal buon senso, perché posti in essere in un Paese “anormale” , ma assicurando che sarà questa attitudine a conquistare con il tempo la simpatia dei cittadini.