Berlusconi ripensa a Forza Italia, ma forse non ha capito che…

Pubblicato il 16 Luglio 2012 alle 15:10 Autore: Francesco Modaffari
Silvio Berlusconi

In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Bild”, Silvio Berlusconi ha annunciato che è pronto a rispolverare il vecchio nome “Forza Italia” in sostituzione della sigla “Pdl” (salvo poi precisare che si tratta di una proposta da discutere). Ma come, il partito nato per la necessità di “dover andare oltre” Forza Italia, dopo poco più di quattro anni di vita, già non va più bene? E’ necessario il ritorno ad un qualcosa che era stato accantonato in tutta fretta, salendo semplicemente sul predellino di un’auto in Piazza San Babila a Milano?

E se da un lato, il Pd continua a mostrarsi molto diviso al suo interno, il Pdl è seriamente pronto a trasformarsi in un ricordo. Durante la campagna elettorale delle politiche del 2008, Pier Ferdinando Casini, che a differenza di Gianfranco Fini aveva deciso di non sciogliere il suo partito per confluire nel calderone Pdl, aveva annunciato: “Sia il Pdl che il Pd sono due colossi con i piedi di argilla.” Oggi, viene da pensare che il leader dei democristiani aveva ragione, e probabilmente, la sua scelta di non adesione ad un partito all’interno del quale si poteva trovare tutto ed il contrario di tutto, fu una scelta saggia.

forza italia

Ma Berlusconi, che sicuramente non è uno sprovveduto, dentro di se sa benissimo che oggi, nel 2012, l’elettore italiano è politicamente più maturo, preparato e soprattutto arrabbiato. Dunque, non basterà semplicemente cambiare la sigla di un partito per riconquistare consensi e vincere le elezioni. Ad aprile 2013, gli elettori italiani, statene pur certi, più che guardare gli stemmi e le sigle dei partiti, guarderanno chi sta dentro ai partiti e soprattutto cosa propone. Dunque, non basterà solo il ritorno ad una sigla, ma c’è bisogno d’altro, c’è bisogno di proporre volti veramente nuovi, idee nuove e, cosa che non bisogna mai tralasciare, c’è la necessità di ridonare agli elettori il sacrosanto diritto di scegliere chi mandare in Parlamento. Gli italiani vogliono scegliere, non vogliono più che siano gli altri a scegliere per loro. A buon intenditor…

L'autore: Francesco Modaffari

Nato a Cosenza il 10 febbraio 1987, è laureato in Scienze Politiche presso l'Università della Calabria. Attualmente sta conseguendo la laurea magistrale in Comunicazione e consulenza politica presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Appassionato di politica, predilige occuparsi delle strategie di marketing elettorale.
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