AGCom novembre: evidenti segni di squilibrio mediatico

Pubblicato il 23 Dicembre 2012 alle 11:00 Autore: Matteo Patané

Passando alle istituzioni, invece, si assiste ad una lieve risalita sia di Monti (+2%) sia del suo esecutivo (+1%): laddove le vicende giudiziare del PdL avevano annullato la presenza televisiva del Governo, le primarie del centrosinistra hanno invece convissuto con una ripresa della visibilità dell’esecutivo.

In valori assoluti, tuttavia, il discorso cambia: il PD si assesta sulle 54 ore, che impallidiscono dinanzi alle 75 ore del mese di ottobre. Solo questo dato è emblematico per affermare come il centrosinistra sia stato il protagonista di un mese molto parco in termini di informazione politica.
La concomitanza con un importante evento partecipativo denota forse un’incapacità, da parte della TV, di saper interpretare la reale vita politica del Paese.

Dati AGCom novembre 2012 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

 

Dati AGCom 2012 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

Esaminando lo spaccato per istituzioni – maggioranza – opposizione, si nota una sostanziale stabilità delle forze di opposizione, generata più che altro da una compensazione tra un calo della Lega Nord e una crescita dell’IdV.
Le istituzioni invertono la tendenza decrescente dei mesi precedenti, con un +8% su ottobre, riportando le forze di maggioranza, ancora preponderanti, sotto la soglia del 50%. Nuovamente, un simile risultato dinanzi ad un evento come le primarie del centrosinsitra, considerati i dati dei mesi precedenti, appare quantomeno strano.

In termini di telegiornali, le forze di maggioranza hanno avuto massima presenza su Studio Aperto, TG3 e TG4; quelle di opposizione su MTVFlash, TGCOM24 e TGCOM. Infine, le istituzioni hanno ottenuto i migliori risultati su TG1, TG2 e TGCOM24.

Dati AGCom novembre 2012 aggregati per
area politico-culturale

 

Dati AGCom 2012 aggregati per
area politico-culturale

Osservando invece i dati per area politica, emerge come il centrosinistra raggiunga il 47% del tempo complessivo, sfiorando il massimo ottenuto nel mese di agosto. Nuovamente, un boom per la coalizione progressista ma in qualche modo inferiore alle attese, considerati gli eventi succedutisi nel mese. In crescita appaiono anche il centro e il M5S, mentre le altre aree politiche risultano invece in calo.

Proprio dall’analisi dei telegiornali emerge forse a pieno titolo quello che è il motivo del mancato exploit televisivo dell’area progressista: il centrosinistra è infatti maggioritario ovunque, ma sulle reti Mediaset e Telecom Italia è stato trattato in maniera paritaria con il centrodestra, riuscendo a distanziare la coalizione moderata solo su Sky e sui canali RAI.
Si tratta del maggiore scostamento tra le reti televisive da inizio anno – periodo elettorale compreso – e diventa tutto sommato semplice vedere in questa discrepanza una mossa dal sapore squisitamente elettorale, un tentativo esplicito di limitare la pervasività mediatica delle primarie del centrosinistra presso il pubblico più affezionato delle reti Mediaset e Telecom.

Dati AGCom 2012 aggregati per mese

L’analisi di quello che può essere l’andamento di lungo periodo, allargato a tutto il 2012, mostra come il Governo Monti, subito dopo il suo insediamento protagonista ufficiale delle scene televisive dinanzi ad un sistema partitito annichilito dalla sua stessa impotenza di far fronte alla crisi economica, abbia progressivamente lasciato il passo proprio a quelle stesse forze politiche, nuovamente schierate a battaglia in vista delle prossime elezioni politiche.
Se nei mesi precedenti erano gli scandali giudiziari a togliere tempo mediatico al premier e ai suoi ministri, da un paio di mesi a questa parte i toni sono completamente mutati; ciò che più stupisce in questo passaggio di consegne è in qualche modo la “verginità” con cui molte formazioni politiche si stanno presentando in campagna elettorale, quasi che un anno di governo tecnico possa far dimenticare i risultati ottenuti dagli esecutivo cosiddetti politici.

All’interno del tempo politico vero e proprio il mese di novembre ha segnato un importante avanzamento del centrosinistra, seppure – come già descritto – inferiore alle attese considerata l’importanza delle primarie. Sarebbe dunque sbagliato considerare novembre 2012 un tipico esempio di mese di campagna elettorale.
Sarà particolarmente interessante osservare come i media tratteranno il mese di dicembre, caratterizzato dalla caduta di Monti e dal ritorno in campo di Berlusconi, se le differenze tra centrodestra e centrosinistra saranno quantitativemente similari – naturalmente a parti invertite – oppure se persiste l’anomalia di una televisione più o meno velatamente schierata con una particolare fazione politica, in grado di alterare gli equilibri di qualsiasi campagna elettorale.

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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