Il dilemma di Samorì. Il caso politico dei Moderati in Rivoluzione (MIR)

Pubblicato il 4 Febbraio 2013 alle 15:28 Autore: Livio Ricciardelli

Berlusconi dopo una travagliata trattativa chiude l’accordo con la Lega Nord a patto che sia indefinito il futuro candidato premier (a Maroni pare interessi solo il Pirellone). L’asse con La Destra di Storace viene confermata, tanto che il PdL sostiene l’ex ministro della sanità per la sua seconda scalata alla Pisana. Nasce Fratelli d’Italia (dopo un lungo dibattito sul simbolo “Centrodestra Nazionale” presentato da Massimo Corsaro presso un notaio milanese) costola del centrodestra che unisce l’anima della destra sociale della Meloni, l’iper-liberismo di stampo crosettiano con parte della tradizione missina milanese di stampo fascio-conservatore.

Si unisce l’asse Grande Sud e Mpa (nata col sostegno a Miccichè nelle regionali sicule) che porta i malpensanti a ricordare i fasti del Polo del Buongoverno del 1994.

E infine si aggregano altri micro partiti sulla falsariga della strategia berlusconiana del 2006. Tra questi micro partiti (Stop Equitalia, Rinascimento Italiano) senz’altro il più famoso è il Mir di Samorì che si trova nella paradossale situazione di essere passato da potenziale candidato premier del centrodestra a leader di un partito dello 0.4% delle stessa coalizione.

Un micro partito che svetta rispetto agli altri suoi micro-partner della coalizione per essere presente sia alla Camera sia al Senato in tutto il territorio nazionale e al tempo stesso in grado di proporre diritti di tribuna o accordi politici ad alcune storiche formazioni locali seppur minoritarie (un esempio: quello col Movimento Regione Salento di Paolo Pagliaro).

Nel frattempo il Mir ottiene il sostegno del primo vip: l’attore Andrea Roncato mentre il 20 dicembre, in una puntata de “La Zanzara” su “Radio24”, Samorì ricorda come a causa della crisi è diventato sempre più economico poter comprare e mantenere un aereo privato.

La campagna del Mir: il 2 febbraio dunque il Mir ha lanciato la sua giornata di mobilitazione nazionale. Iniziato già in mattinata con un incontro al Caffè Concerto tra l’Avvocato Samorì e la cittadinanza modenese.

Per le 18.30 di sabato era previsto un incontro a Roma con la cittadinanza presso l’Hotel Barberini di via Rasella. Mi sono presentato all’incontro pensando di poter assistere presso una sala convegni dell’albergo ad un comizio di Samorì, magari capace di spingere qualche telegiornale nazionale a riportare una sua dichiarazione in tv.

Mi sono invece trovato, grazie al gentile personale dell’albergo, a dover salire al sesto ed ultimo piano dell’hotel dove si trova la bellissima terrazza-ristorante con vista su Palazzo Barberini (sede del congresso socialista del ’47 da cui scaturì la scissione di Saragat).

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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