Renzi e la rottamazione possono attendere.

Pubblicato il 17 Febbraio 2013 alle 18:01 Autore: Federico De Lucia

IN CASO DI VITTORIA ALLA CAMERA E PAREGGIO AL SENATO

Lo scenario cambierebbe drasticamente. Peggio saranno andate, e maggiori saranno i margini politici che si aprirebbero per gli sfidanti alla linea di Bersani. Se le elezioni andassero male ma non malissimo (vittoria di Bersani alla Camera ma pareggio al Senato), e se Bersani riuscisse comunque a formare un suo Governo (o comunque a far partecipare il PD ad un Governo, anche se non ad un governo Bersani) bisognerà vedere quanto il nuovo esecutivo darà l’impressione di reggere.

La battaglia congressuale avrebbe un tasso di conflittualità proporzionale al grado di instabilità dell’esecutivo, perché, evidentemente, la porzione di sinistra del partito si opporrebbe all’accordo con i centristi, e quella centrista si opporrebbe all’accordo con Vendola. Difficile pensare, però, che possa essere Renzi a scendere in campo in un contesto del genere. Forse vincerebbe, ma per salvare se stesso e la sua linea dovrebbe smarcare il partito quanto più possibile da un governo inefficiente e litigioso.

Così rischierebbe di far cadere l’esecutivo, e quindi si condannerebbe a fare la fine di Veltroni nel 2008. Pagherebbe il conto salato di colpe politiche non sue. Ricordiamoci che Renzi ha davanti a sé altri anni come sindaco di Firenze. L’orizzonte temporale ampio darebbe a Renzi la possibilità di aspettare un momento più propizio per l’avventura nazionale.

In conclusione solo se le elezioni saranno andate malissimo, ma veramente malissimo, a Renzi converrà scendere in campo per la segreteria già alla fine di quest’anno. Parliamo di scenari come una vittoria di Berlusconi alla Camera, oppure una paralisi del Senato talmente seria da far precipitare il Paese verso un nuovo e rapido ritorno alle urne. Nel contesto di terribile depressione interna che tali scenari provocherebbero, Renzi avrebbe davvero una grande opportunità di prendersi il partito subito e a mani basse, e di cambiarne radicalmente la linea politica. Ma una cosa è certa: Renzi ora non ha fretta, e può permettersi di aspettare che sia il tempo a concedergli nuove opportunità. La rottamazione, improvvisamente, può attendere.

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