Alfano e Confalonieri su decadenza Berlusconi

Pubblicato il 9 Settembre 2013 alle 10:32 Autore: Redazione

La decadenza di Berlusconi. Oggi si riunisce la Giunta per le elezioni e immunità parlamentari del Senato, chiamata a pronunciarsi sulla decadenza dell’ex premier.

Tra i più autorevoli, dal centrodestra, si registrano gli interventi del segretario Pdl e vicepremier Angelino Alfano e di Fedele Confalonieri, manager Mediaset.

Il segretario del Pdl pone una precisa richiesta: “Noi chiediamo alla commissione di sfuggire alla logica centrodestra-centrosinistra per evitare che questa decisione appaia politica”.

Perché aggiunge Alfano “se si vota in base all’essere di centrodestra o di centrosinistra, all’essere stati amici o nemici in questi 20 anni è evidente che i numeri sono a favore della sinistra per la decadenza immediata” di Berlusconi”.

Per il vicepremier, tuttavia, resta il tema della non costituzionalità della legge Severino nella sua applicabilità al passato.

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“Noi chiediamo che per il rispetto della democrazia e dello Stato di diritto ci siano tutti gli approfondimenti giuridici per affermare che queste regole della legge Severino non possono applicarsi al passato. Il ricorso in sede europea è l’ulteriore attestazione che il caso non è chiuso”.

Angelino Alfano preferisce non rispondere alla domanda se cadrà il governo nel caso la giunta del Senato voterà a favore della decadenza di Silvio Berlusconi.

La ragione, spiega, è semplice: ” è una questione su cui abbiamo già risposto, la nostra linea è chiara, ma dirlo stamattina verrebbe vista come una provocazione. Meglio evitare strumentalizzazioni da parte della sinistra” conclude Alfano.

CONFALONIERI “ABERRANTE SENTENZA CONTRO BERLUSCONI”

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Fedele Confalonieri, manager Mediaset da sempre vicino a Silvio Berlusconi, torna sul tema della decadenza.

“La prova che questa sentenza sia aberrante è che io, che sono quello che firma i bilanci di Mediaset, sono stato assolto due volte. Quello che faceva il presidente del Consiglio nel 2003 è condannato a quattro anni per frode fiscale. Non stiamo parlando di altre cose, la frode fiscale è una cosa ben precisa. E poi questa frode fiscale per un gruppo che ha pagato miliardi: Fininvest 9 miliardi, Mediaset ha dato 6 miliardi all’erario da che c’è, 7 milioni e rotti avremmo frodato. E in un anno dove poi tra l’altro avevamo pagato 560 milioni di tasse, pagarne 567 non era… Però questa è la giustizia” aggiunge il presidente Mediaset.

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