Renzi dopo l’incontro di ieri con Berlusconi “Accordo vicino, solo così si cambia verso”

Pubblicato il 19 Gennaio 2014 alle 16:47 Autore: Gabriele Maestri
nuova segreteria pd renzi

Renzi dopo l’incontro di ieri con Berlusconi: “Accordo vicino, solo così si cambia verso”

Il giorno dopo la visita più scomoda e chiacchierata della storia della sede del Pd al Nazareno – quella di Silvio Berlusconi al neosegretario del partito – Matteo Renzi smette di incassare critiche provenienti dall’esterno e dall’interno del partito e dà una prima risposta. Lo fa a modo suo, attraverso un messaggio sulla sua pagina ufficiale di Facebook, in cui invita alla pazienza e lancia l’ultimatum ai “partitini”. Nel senso che per loro starebbe per avvicinarsi la fine, per lo meno del loro “potere contrattuale”.

“Sono stato eletto alle primarie – scrive – per cambiare le regole del gioco, per rilanciare sul lavoro, per dare un orizzonte al PD e all’Italia. Dopo 20 anni di chiacchiere, in un mese abbiamo il primo obiettivo a portata di mano“. L’obiettivo, naturalmente, in questo caso è la nuova legge elettorale, dopo la decisione della Consulta che ha chiarito – oltre che i difetti del Porcellum – entro quali paletti dovranno essere contenute le nuove regole.

renzi dopo l'incontro berlusconi al nazareno

“L’accordo, trasparente e alla luce del sole, è molto semplice” assicura il leader Pd e sindaco di Firenze: grazie al nuovo meccanismo di trasformazione dei voti in seggi, “chi vince governa stabilmente senza il diritto di ricatto dei partitini“. E a chi – soprattutto dal Nuovo Centrodestra, ma non solo – ha già protestato sul possibile accordo per un sistema similspagnolo, Renzi risponde chiedendo pazienza: “Suggerisco a chi critica la legge di aspettare almeno di sapere come è fatta, io la presento domani in direzione alle 16”.

Il disegno, naturalmente, è molto più ambizioso e non si limita alla sola legge elettorale: “Nasce il Senato delle Autonomie – scrive sempre Renzi su Facebook – via i senatori eletti, via i loro stipendi con riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica”. Altre modifiche dovrebbero riguardare di nuovo il titolo V della Costituzione, “superando non solo le province ma semplificando anche il ruolo delle Regioni (energia, turismo, grandi reti): in più i consiglieri regionali riducono indennità a quelle dei sindaci e si cancellano i rimborsi-scandalo ai gruppi”. Mosse che, a sentire il segretario Pd, produrrebbe risparmi per un miliardo di euro.

“Come promesso”, tiene a sottolineare Renzi, per il quale “finalmente la politica passa dalle parole ai fatti. Questo accordo è oggi a portata di mano”. Riesce a non citare Berlusconi nemmeno una volta nel suo breve testo, senza rispondere direttamente agli ex-bersaniani-ora-cuperliani che si sono scagliati contro la decisione di vedere il Cavaliere e tentare un accordo con Forza Italia, riconoscendone di fatto il ruolo. In compenso, il nuovo segretario dice che, attraverso la neutralizzazione dei ricatti dei partitini, la riduzione dei parlamentari e il superamento dei rimborsi dei consigli regionali “forse, ridaremo credibilità alla politica. Per una volta facciamo ciò che abbiamo promesso. E questo mi sembra l’unico modo per cambiare verso”. Morale, basta critiche e lasciateci lavorare e accordare.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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