Come abbinare le fantasie da uomo (nei vestiti, dico)

Pubblicato il 11 Settembre 2019 alle 12:49 Autore: Nicolò Zuliani
Come abbinare le fantasie da uomo (nei vestiti, dico)

La prima cosa da fare per capire come funzionano le fantasie (o pattern, se siete moderni) è guardarle come elementi geometrici apposti su carta millimetrata. Togli la “sensazione” che ti trasmette, togli i colori, limitati a guardarle come se fossero linee nere su un foglio; contano solo dimensione e densità.

All’occhio umano risulta formale una serie di figure geometriche dense, mentre gli risultano svaccate quelle rade. Gli risulta formale un pattern piccolo, e svaccato un pattern grande. In caso di incroci tipo pattern grandi molto vicini, o pattern piccoli molto distanti, percepisce tutto come informale.

Sottili e vicine, formale
Larghe e distanti, informale

Quando si parla di fantasie si parla di situazioni sportive, informali o di tempo libero. Matrimonio, laurea, funerale, cerimonia, cena elegante? Tinta unita, non si discute.

Chiarito questo: a cosa servono gli abbinamenti?

A interessare l’occhio di chi guarda; stesso motivo per cui la tinta unita lo disincentiva. L’occhio umano è alla continua ricerca di stimoli e trova nelle fantasie una replica di quel che trova in natura; livelli di varie forme, colori e materiali che trasmettono profondità, quindi sicurezza. Un uomo che indossa delle fantasie può sembrare sofisticato, carismatico, intellettuale, eccentrico, ma anche pretenzioso, arrogante, egocentrico o ridicolo.

Però non preoccuparti; a differenza dei fashion blogger sono qui per insegnarti a pescare, non per dimostrarti quanti nomi di pesci conosco. So che ti hanno spaventato, in questi anni. Hai sentito migliaia di dogmi senza spiegazione, tipo che “non si abbinano quadretti e righe”. No, eh? Va bene, partiamo dalla maestra suprema di eleganza:

L’occhio vede i dettagli in primo piano, i colori di quella in secondo piano e le forme sfocate in fondo. Ecco, le fantasie si abbinano allo stesso modo, cioè in proporzione: l’unica cosa che conta è che siano SEMPRE di dimensioni molto differenti. Stiamo parlando di forme, non di colori. Quelli arrivano dopo.

Provo a fare qualche esempio, così capisci meglio.

Camicia a righe medie, cravatta paisley, giacca a tinta unita. Sono forme diverse e di dimensioni diverse, quindi funzionano.

Stessa cosa con cravatta a quadri (Gingham), perché ha dimensioni diverse.
E questo vale anche con le stesse forme, purché abbiano una evidente e indiscutibile differenza.
Stesso discorso se metti una giacca sportiva. Contano. Solo. Le. Dimensioni.

Se invece mettiamo cravatta e camicia con le stesse dimensioni, l’occhio si infastidisce e l’effetto è disastroso, con buona pace di chi ti ha detto che “righe vanno solo con le righe”.

E difatti, se proviamo ad applicare lo stesso errore con i quadri, la situazione non cambia. Anzi.

Appurato il principio, prendiamo una cravatta chiaramente gigioneggiante da non prendere come esempio pratico (a patto tu non abbia 12 anni, ok) ma che serve a dimostrarti come la formula funzioni con qualsiasi cosa: stormtroopers, quadri e tinta unita.

Adesso proviamo ad aggiungere alla giacca una fantasia densa, che secondo il principio detto sopra, è formale. Funziona?

Sì, perché rispetta le diverse proporzioni.

Tuttavia, oltre a punti d’interesse, l’occhio umano abbiamo visto che cerca la coerenza. Quindi, siccome questo outfit (CHE È UN ESEMPIO IPERBOLICO) è scazzato, proviamo a mettere una giacca con la stessa fantasia però con dimensioni grandi, quindi scazzate E coerenti.

Funziona meglio, perché oltre a essere diverso nelle forme, è coerente nel messaggio.

Messaggio che non so né voglio sapere quale sia, ma il punto è che non esistono fantasie o vestiti sbagliati, solo modi sbagliati di metterli. Ecco perché certe volte quando guardi una pubblicità – specie le donne – tutto sembra una figata e poi addosso ti sta male: perché contano tutti gli elementi che circondano il capo che ti piace, sfondo incluso.

E a questo riguardo, oggi pomeriggio parleremo di come abbinare i colori.

Nelle puntate precedenti:
TEORIA – – – – –

PRATICA –
– – – – – – – – – – – – – – – –

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
Tutti gli articoli di Nicolò Zuliani →