Come scegliere gli accessori da uomo

Pubblicato il 2 Ottobre 2019 alle 17:55 Autore: Nicolò Zuliani
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Come scegliere gli accessori da uomo

Gli accessori che un uomo può mettere senza sembrare un ragazzino sono più di quanti si creda. In genere hanno come linea guida di abbinare i materiali per evitare l’effetto gerarca russo con la seconda elementare. Quindi se hai la fibbia della cintura dorata, metti gemelli e cassa dell’orologio dorati. L’oro sta bene a chi ha la pelle scura, l’argento sta bene a chiunque. Partiamo.

L’orologio

È – o almeno dovrebbe essere – al polso di ogni adulto che si rispetti, anche se molti l’hanno abbandonato in funzione dello smartphone. È buffo, a pensarci: siamo tornati all’equivalente dell’orologio da taschino. L’orologio da uomo ha regole semplici:

  1. Il cinturino NATO (di tela) è svaccato, il cinturino di metallo è sportivo/informale, quello di cuoio è formale.
  2. La pelle del cinturino va abbinata alla cintura. Non serve siano identici, basta siano sfumature dello stesso colore.
  3. Passati i vent’anni, l’orologio “tecnico” o digitale si porta solo se stai lavorando o facendo sport.
  4. La dimensione dell’orologio dev’essere proporzionata al polso.
  5. NON SI METTE L’OROLOGIO CON LO SMOKING.

Tutto qui. È un accessorio che si affida molto al gusto personale e se credi che per avere un bell’orologio serva spendere tanto, sbagli: bello e prezioso non sempre sono la stessa cosa. Un consiglio che mi sento di darti è di evitare orologi prodotti dalle case di moda e concentrarti su marchi con un nome e una storia. Puoi essere un collezionista o averne uno solo, ma ricordati che lo porterai al polso per sempre, che scandirà ogni secondo della tua vita e un giorno potrebbe (dovrebbe) piacerti l’idea di regalarlo a tuo figlio.

Per dire, ho solo tre orologi, e son tutti di mio padre. Il Rolex gli fu regalato per la laurea in medicina nel 1970. Un ibrido analogico/digitale glielo regalò a Villafranca un pilota a cui papà salvò la ghirba quand’era al 3° stormo. Un cronografo lo comprò lui allo spaccio perché aveva il Rolex a far sistemare.

Lì fuori ci sono tantissimi orologi ben più costosi e importanti di quelli che ho. Eppure non farei a cambio nemmeno con un Philippe Patek e non ne porterò mai altri, perché il valore di un oggetto non è solo economico. Se l’idea ti piace, cerca di un orologio con un aspetto semplice, lineare e poco appariscente, con una meccanica in grado di superare i decenni. Il prezzo conta solo per i collezionisti.

I gemelli

Le donne ne vanno pazze, Dio sa perché. Una volta si usavano tutti i giorni, oggi sono diventati un gioiello che si indossa di sera con completo o blazer, oppure quando sei un megaimprenditore e te ne puoi fregare. Non sono mai cambiati nel corso degli anni, quindi sulle bancarelle dell’usato se ne trovano di straordinari con design eterno, tipo i due qui sopra.

Evita qualsiasi logo o marca e cerca di averne almeno due paia di metalli diversi: dorati e argentati, così da abbinarli a orologio e fibbia della cintura. Quando ho iniziato avevo solo quelli d’argento del 3°stormo di mio padre, così per averne da abbinare ai bottoni del blazer comprai questi qui.

Aò, mi ricordano il Pool& company

Sì, sono “ironici”, ma si intravedono appena. Se sei vestito in maniera impeccabile senza guizzi stanno da Dio; viceversa, se sei coperto di orpelli e colori sembrerai un pagliaccio. Oggi vendono set con cravatta, fazzoletto e gemelli tutti uguali; quello che non dicono è che non vanno MAI usati insieme. Puoi prendere gemelli colorati e abbinarli alla cravatta come faresti col fazzoletto, cioè simili ma non uguali.

Le robe prefabbricate fanno tristezza.

La cravatta corta, il nodo lasco, il fazzoletto uguale alla cravatta, il fermacravatta troppo basso. Sì, è certamente un agente immobiliare.

Il fermacravatta

Secondo alcuni è un oggetto decaduto, ma è un’idiozia perché ha una funzione pratica. E le cose pratiche non decadono. Tiene la cravatta al suo posto impedendole di mettersi di sbiego – una rottura – aumenta la durata del nodo che verso fine giornata perde tono, le impedisce di finire nel piatto al ristorante quando torniamo a sederci. Meglio passare per obsoleti che vedere la propria cravatta intingersi nel risotto e disegnare buffi arabeschi sulla camicia.

Le regole sono:

  1. Dev’essere dello stesso metallo dei gemelli o dell’orologio.
  2. Dev’essere collocato all’altezza del fazzoletto, circa tra il secondo e terzo bottone della camicia.
  3. Dev’essere tenuto orizzontale, perché inclinato fa disordine.
  4. Dev’essere della stessa larghezza della cravatta o leggermente più corto, ma mai più lungo.
  5. Può mostrare il logo del tuo reggimento o di un club, MAI DI UNA MARCA.



Ovviamente, se porti il gilet, il fermacravatta non serve. È un accessorio formale ma vistoso, quindi va benissimo a un matrimonio o a una cena, ma lo eviterei a un funerale o a un colloquio di lavoro in aziende serie.

Siamo arrivati alla fine della guida per principianti e/o fidanzate curiose.

Ti ho raccontato i principi e le regole, ti ho presentato quello che avrebbe fatto tuo nonno come avrebbe fatto tuo nonno, raccomandandoti di non comprare nulla. La prossima volta inizieremo a costruire un guardaroba in modo che anche se sei di fretta, anche se sei scazzato, ti riesca qualcosa di decente. Ovviamente non si parlerà né di marche né di prezzi, quelli te li gestisci tu.

Nelle puntate precedenti:
TEORIA – – – – –

PRATICA –
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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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